Fundstücke
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Danzare sul ghiaccio è come danzare nella vita.
Dare sempre il meglio di sé. Il pattinaggio artistico richiede molto ai giovani atleti. Per la responsabile di sezione Dagmar Senettin, ogni pattinatrice si è guadagnata la sua stella, anche se le cose non vanno come sperato.
Dagmar Senettin si dedica al pattinaggio artistico dall’età di cinque anni, quando ha osato fare le sue prime piroette sul ghiaccio. Oggi, come responsabile di sezione, gestisce le attività amministrative del club, organizza spettacoli e gare con la sua squadra e accompagna i giovani atleti durante gli allenamenti e non solo. Sempre con tanto impegno e cuore, perché negli anni la sezione di pattinaggio artistico è diventata una seconda famiglia per Dagmar.
I pattinatori di Bressanone salgono spesso sul podio, a volte no. Poi ci sono le parole di incoraggiamento di Dagmar, perché per lei non contano solo le prestazioni sportive. Chiunque raggiunga i propri obiettivi personali e faccia brillare le proprie capacità individuali è una stella o una starlette per Dagmar. Alcuni saltano più in alto, altri girano più velocemente o hanno uno spiccato talento creativo-musicale. I talenti più diversi brillano nei giovani pattinatori artistici. Ognuna dà il meglio di sé, e solo questo le ha fatto guadagnare una stella.
Essere talentuosi non è sufficiente, come Dagmar sa per esperienza personale come pattinatrice artistica di lunga data, allenatrice e madre di una figlia che è cresciuta diventando lei stessa una pattinatrice artistica di successo. Il pattinaggio artistico è uno sport impegnativo e versatile, per cui è necessario un intenso carico di allenamento già nella prima infanzia. Non bisogna solo imparare le varie tecniche, ma anche la perfetta coordinazione del corpo e l’espressività artistica.
essere addestrati. Ciò che sembra così poco impegnativo quando lo si guarda, richiede resistenza, disciplina e forza d’animo. Esercitarsi per l’ennesima volta su un salto speciale finché non funziona. Alzarsi ancora e ancora e continuare.
A volte, però, la motivazione può avere la meglio. In una gara a Bressanone, per esempio, Dagmar si è messa dietro le pedane, piena di adrenalina, in attesa: prima del suo pattinaggio libero, ogni pattinatrice aveva un tempo di riscaldamento di cinque-sei minuti sul ghiaccio, e Dagmar voleva sfruttare al massimo questo tempo. Le ragazze sono state chiamate per nome e ognuna è salita con grazia sul ghiaccio. Solo Dagmar, l’ultima della fila, ha letteralmente saltato la balaustra. Immediatamente l’arbitro accorre: „Ma lo sai che qui non stiamo giocando a hockey. Facciamo pattinaggio sul ghiaccio!“. Completamente perplessa, Dagmar ha continuato a pattinare sul ghiaccio, ha completato il suo pattinaggio libero e ha dovuto accettare alcune deduzioni nella valutazione.
La cosa più bella per la responsabile di sezione è osservare come la personalità individuale e il carattere unico emergano anche attraverso il pattinaggio artistico e brillino come una stella.

Der Tanz auf dem Eis ist wie der Tanz durch das Leben
Immer sein Bestes geben. Das Eiskunstlaufen verlangt den jungen Athletinnen vieles ab. Für Sektionsleiterin Dagmar Senettin hat sich jede Eiskunstläuferin ihren Stern verdient, auch wenn es mal nicht so klappt wie erhofft.
Das Eiskunstlaufen begleitet Dagmar Senettin seit ihrem fünften Lebensjahr, als sie selbst die ersten Pirouetten auf dem Eis wagte. Heute managt sie als Sektionsleiterin die Verwaltungstätigkeiten im Verein, organisiert mit ihrem Team Shows und Wettbewerbe und begleitet die jungen Athletinnen und Athleten beim Training und darüber hinaus. Immer mit viel Engagement und Herz, denn im Laufe der Jahre ist die Sektion Eiskunstlauf für Dagmar zur zweiten Familie geworden.
Häufig schaffen es die Brixner Eiskunstläuferinnen aufs Siegerpodest, manchmal auch nicht. Dann gibt es aufmunternde Worte von Dagmar, denn für sie zählen nicht nur sportliche Bestleistungen. Jede und jeder, der seine persönlichen Ziele erreicht und seine individuellen Fähigkeiten zum Leuchten bringt, ist für Dagmar ein Star oder Sternchen. Einige springen höher, andere drehen sich schneller um die eigene Achse oder haben eine ausgeprägte kreative-musikalische Begabung. Die unterschiedlichsten Talente funkeln bei den jungen Eiskunstläuferinnen hervor. Jede gibt ihr Bestes und allein damit hat sich bereits jede ihren Stern verdient.
Talentiert zu sein reicht nicht aus, das weiß Dagmar aus eigener Erfahrung als langjährige Eiskunstläuferin, Trainerin und Mutter einer Tochter, die selbst zur erfolgreichen Eiskunstläuferin herangewachsen ist. Der Eiskunstlauf ist eine herausfordernde und vielseitige Sportart, bereits in frühen Kindheitsjahren ist ein intensives Trainingspensum notwendig. Nicht nur die verschiedensten Techniken sind zu erlernen, auch die perfekte Koordination des Körpers und die künstlerische Ausdruckskraft müssen
geschult werden. Was beim Zuschauen so mühelos aussieht, erfordert Ausdauer, Disziplin und Durch-haltevermögen. Einen speziellen Sprung zum x-ten Mal üben, bis er klappt. Immer wieder aufstehen und weitermachen.
Manchmal schlägt die Motivation einem aber auch ein Schnippchen. So stand Dagmar bei einem Wettkampf in Brixen voller Adrenalin hinter der Bande und wartete: Vor der eigenen Kür hatte jede Eiskunstläuferin eine Aufwärmzeit von fünf bis sechs Minuten auf dem Eis, diese Zeit wollte Dagmar optimal nutzen.
Die Mädchen wurden namentlich gerufen, jede trat graziös auf die Eisfläche. Nur Dagmar, die letzte in der Reihe, sprang regelrecht über die Bande. Sofort kam die Schiedsrichterin angerannt: „Du weißt aber schon, das wir hier nicht Hockeyspielen. Wir machen EisKUNSTlauf!“ Völlig perplex lief Dagmar weiter aufs Eis, absolvierte ihre Kür und musste einige Abzüge bei der Bewertung hinnehmen.
Das Schönste für die Sektionsleiterin ist es, zu beobachten, wie sich durch das Eiskunstlaufen auch die individuelle Persönlichkeit und der einzigartige Charakter herausbilden und wie ein Stern erstrahlen.